L'invidia è uno dei primi vizi che devastò i figli di Adamo e continua a fare danni tutt'ora.
Invidia significa provare rabbia per un favore che Dio ha fatto a un'altra persona. In alcuni casi, l'invidia fa desiderare che il favore venga rimosso da quella persona e in altri casi fa agire per rimuovere quel favore da quella persona.
L'invidia è stata menzionata in diverse storie del Corano, comprese quelle di Abele e Caino (figli di Adamo), del Profeta Giuseppe (AS) e del Profeta Mohammad (SW).
L'invidia è uno dei peccati che Dio descrive come una fonte di corruzione nel mondo e nel Corano comanda al Profeta Mohammad (Che Dio benedica lui e la sua famiglia) di prendere rifugio presso Dio dal male dell'invidia.
Di': «Mi rifugio nel Signore dell'aurora (1) dal male che fanno le sue creature, (2) dal male delle tenebre quando dilagano, (3) dal male di coloro che soffiano nei nodi, (4 ) dal malvagio invidioso quando prova invidia.”(5) (Surah al Falaq)
Quando si cade nella trappola dell'invidia, si prepara il terreno per altri peccati. Gli invidiosi calunniano, pettegolano e fanno di tutto per togliere il favore concesso ad un'altra persona. Ecco perché gli Imam infallibili hanno descritto l'invidia come la fonte e l'origine dei vizi.
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