IQNA

Moschea di Bruxelles: il Belgio revoca la gestione ai sauditi

8:43 - March 17, 2018
Notizie ID: 3482676
Iqna - L'accusa è di aver promosso un Islam "Salafita-Wahabita" che probabilmente "ha un ruolo molto significativo nel radicalismo violento" culminato negli attentati.

Moschea di Bruxelles: il Belgio revoca la gestione ai sauditi

Effetti degli attentati e della diffusione del radicalismo? Probabilmente sì.  Il governo belga ha deciso di revocare una convenzione in vigore da mezzo secolo che affida la gestione della Grande Moschea di Bruxelles ad una organizzazione voluta e finanziata dall'Arabia Saudita. Lo ha annunciato oggi il ministro della Giustizia, Koen Geens.

L'esecutivo soddisfa così una delle principali raccomandazioni della commissione d'inchiesta parlamentare che è stata istituita in seguito agli attacchi del 22 marzo 2016 a Buxelles costati la vita a 32 persone e rivendicati dal gruppo jihadista dello Stato islamico (Isis).

La Grande Moschea di Bruxelles, situata in un grande parco pubblico nel cuore dell'Europa, è un luogo simbolico dell'Islam in Belgio. Ma nelle conclusioni di questa commissione parlamentare, formata nell'ottobre 2017, questa istituzione viene criticata per aver promosso un Islam "Salafita-Wahabita" e che probabilmente "ha un ruolo molto significativo nel radicalismo violento".

Oggi, come ha detto Koen Geens è il Consiglio dei Ministri ha deciso di "risolvere il contratto su beni di terzi con il Centro islamico e culturale del Belgio (CICB - Grande Moschea di Bruxelles), affiliata alla Lega musulmana mondiale", una organizzazione voluta e finanziata da Riad.

Questa convenzione del giugno 1969 in teoria aveva una durata di 99 anni. Ora il Cicb ha un anno per lasciare l'edificio, il tempo per trovare "una nuova struttura". Il governo ora vuole "pluralismo e trasparenza" all'interno della Grande Moschea, che deve "cercare il riconoscimento" da parte dello stato e "rispettare le leggi e le tradizioni del nostro paese che trasmettono una visione tollerante dell'Islam", ha detto il ministro della Giustizia.

"Questo è un segnale importante per la nostra comunità musulmana, sfruttata per decenni da un Islam che non era il suo: ovvero il Maliki, che è più tollerante, più moderato", ha detto alla France Presse il parlamentare centrista George Dallemagne riferendosi alla più diffusa scuola di giurisprudenza islamica seguita in Nord Africa. I musulmani del Belgio sono per lo più di origine marocchina. "La lotta deve ora essere condotta a livello europeo", ha detto il deputato, sottolineando che in Europa "20 moschee dipendono dalla World Islamic League".

 

globalist.it

captcha